mercoledì 5 novembre 2008

Il Sogno diventato Realtà


di Paolo Massa

Change has come to America”. Il cambiamento è arrivato in America, ha detto il nuovo (e primo) presidente afroamericano Barack Obama davanti alle migliaia di fan riunitisi al Grant Park di Chicago. Non l’ha detto solo a quelle persone però. Dicendolo si è rivolto concretamente anche agli altri cittadini degli Stati Uniti d’America, e simbolicamente a tutto il mondo globalizzato in trepidante attesa della sua elezione.

Alla fine Barack ce l’ha fatta, e insieme a lui ce l’hanno fatta tutti coloro che hanno creduto (a ragione) di scorgere nei suoi discorsi quel seme di cambiamento che si spera possa, nei prossimi quattro anni, far germogliare i frutti della speranza globale. Negli ultimi otto anni abbiamo vissuto esperienze dolorose e scioccanti, a partire dall’indelebile squarcio nei cieli di Manhattan quel maledetto 11 settembre 2001, quando noi tutti ci sentimmo americani.

Ben presto, però, quel senso di comunità ferita nel profondo sbiadì sotto le picconate ideologiche dell’amministrazione di George W. Bush, la quale si impelagò in un’assurda quanto inutile guerra in Iraq, distogliendo quelle forze che forse avrebbero permesso di catturare in Afghanistan lo sceicco del Terrore, Osama Bin Laden, reo confesso della strage al World Trade Center di New York.
Ora che Bush jr. & Co. hanno lasciato definitivamente la Casa Bianca - per la precisione questo avverrà il prossimo 20 gennaio quando Barack Obama giurerà come nuovo commander in chief - ci sarà da sperare in tutto quello in cui non si è potuto credere durante i tristi anni di governo repubblicano.
Change has come, dunque, e anche se per adesso questo cambiamento è ancora visibile solo in superficie, siamo lo stesso fiduciosi di scorgerlo, nel prossimo futuro, soprattutto nei fatti di una Storia che ieri, 4 novembre 2008, ha voltato finalmente pagina.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, Obama ce l'ha fatta. Speriamo davvero che il cambiamento, da gennaio in poi, possa avvenire!

Per quanto riguarda 11 settembre e conseguenze sai che io ho una visione diversa: sono curioso di vedere Obama all'opera anche in quel senso.

Un saluto!

Paolo Massa ha detto...

Secondo me John McCain, sotto sotto, ha preferito perderle le elezioni, viste tutte le gatte da pelare che Obama avrà ora in avanti. Povero Barack!

AB ha detto...

e vai. Speriamo di voltare pagina, ora. Il compito di Obama sarà impegnativo, molto.