martedì 4 maggio 2010

L'inferno di Precious

Precious a volte vorrebbe essere già morta. Forse è stanca di guardarsi allo specchio per immaginarsi così come non è: bianca, affascinante e rubacuori. La sua è una vita segnata dalla violenza di un padre che per ben due volte l'ha messa incinta, e da una madre che la tratta al pari di una schiava.

Precious è una ragazza nera di Harlem - protagonista del film diretto da Lee Daniels (Precious, appunto) - alle prese con seri problemi di obesità e con un sogno nel cassetto: cantare. Per ora il suo sogno è solo un miraggio, dovendo giorno dopo giorno tirare a campare per comprarsi da mangiare, andare a scuola e sopportare gli incubi di un passato che ritorna spesso a galla: le violenze di un padre che l'hanno fatta diventare troppo presto una madre ancora giovane e immatura.

Quella maturità Precious la conquisterà a suon di umiliazioni sulla propria pelle, decidendo da sola, e contro il parere della madre, di iscriversi a una scuola per ragazze disagiate al fine di imparare tutte quelle cose che gli erano state impedite di apprendere prima. Ma soprattutto per condividere un percorso in comune con altre persone, per sentirsi meno sola ora che si sta preparando a partorire il secondo figlio. Qui incontrerà una maestra che la spingerà, sin dal primo giorno, a scrivere i suoi pensieri su un diario, che diventerà lo sfogo su carta di una ragazza con un peso sulle spalle e nel cuore pari almeno al peso del suo grande corpo.

Anche il viaggio più lungo inizia con un passo, è la morale sottesa alla storia narrata da Lee Daniels, che alla 62esima cerimonia degli Oscar ha visto trionfare - come miglior attrice non protagonista - proprio la madre padrona di Precious, interpretata da una brava Mo'Nique. Encomiabile anche la performance della debuttante, ma davvero sicura e incisiva come una vera star, Gabourney 'Gabby' Sidibe nei panni della protagonista del film.

La pellicola, a tratti un po' mielosa nel rappresentare i moti dell'animo della ragazza, riesce altresì a descriverne la crescita morale con piglio sincero e per certi versi fantastico, servendosi spesso delle visioni di Precious per mostrarne con ironia la voglia irrefrenabile di fuggire dal proprio inferno personale e imboccare finalmente la strada agognata della felicità. Un film che colpisce al cuore, forse anche troppo.

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