mercoledì 5 maggio 2010

L'uomo dal cuore di ferro

Tony Stark ha qualche serio problema di cuore. L'elettromagnete che gli hanno installato nel petto, per impedire alle schegge di una bomba di farlo morire, rischia di metterlo al tappeto. Ora tutto il mondo sa chi si nasconde dietro il suo bel viso da industriale miliardario: Tony Stark è Iron Man, protagonista ancora una volta del celebre fumetto Marvel nella sua trasposizione cinematografica diretta da Jon Favreau.

Iron Man 2, sequel del primo film di successo uscito nel 2008, inizia qualche mese dopo la confessione di Tony Stark circa la sua reale identità. Il protagonista ha intenzione di lanciare sul mercato, durante la roboante Fiera Mondiale Stark Expo che presenta una serie di innovazioni tecnologiche rivolte al bene dell'umanità, il suo costume rosso da guerra. Ormai Tony Stark e Iron Man sono due facce della stessa medaglia, l'uno non può esistere senza l'altro, e anche per questo il protagonista si rifiuta di condividere con il governo americano il segreto delle proprie tecnologie militari.

Ma nell'ombra, dalla lontana Russia, un nemico sconosciuto a Stark, un certo Ivan Vanko (interpretato da un Mickey Rourke che sembra fare un po' il verso al suo ruolo in The Wrestler) giura vendetta contro l'uomo di ferro. Una vendetta che sarà consumata durante il Gran Premio di Formula Uno a Monaco, dove Stark - alla guida della sua vettura - verrà speronato dal russo con un'arma altrettanto potente di quella di Iron Man. Inizia da qui la crisi del protagonista alla ricerca di un antidoto per evitare che il suo cuore artificiale lo abbandoni per sempre, e forse la risposta è celata proprio dietro al progetto sulla città del futuro che il padre, Howard Stark, stava realizzando poco prima di morire.

Il film indubbiamente diverte molto, riuscendo a mescolare sapientemente la giusta dose di spettacolo e ironia, pur rischiando di esagerare nella resa dei conti finale tra Stark/Iron Man e l'esercito di droni creato dal russo Vank. A tratti, nei combattimenti tra robot, sembra di vedere le mitiche scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill proprio per la loro prevedibilità.

Niente male il resto del cast: da una splendida Gwyneth Paltrow a Don Cheadle, da una sempre burrosa (forse troppo) Scarlett Johansson a un goliardico Sam Rockwell, fino a Samuel L. Jackson. Per non parlare del protagonista assoluto, Robert Downey Jr., ormai di nuovo sulla strada della sua alba cinematografica dopo gli ultimi successi al botteghino (vedi, ad esempio, Sherlock Holmes). L'attore riesce a catalizzare su di sé tutta l'attenzione dello spettatore, affascinato dallo sguardo sbarazzino e dalla forma fisica invidiabile di un attore (quasi) di ferro. Chapeau!

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