di Paolo Massa
«Quando mi trovo in un luogo che non conosco, ho bisogno di cercare un punto di osservazione per poter costruire visivamente un rapporto tra me e lo spazio, per leggere e capire il luogo attraverso la sua forma». E' la poetica del fotografo milanese Gabriele Basilico, come ricorda la mostra Milano ritratti di fabbriche 1978-1980, che raccoglie il primo progetto dell’autore realizzato trent’anni fa nel capoluogo lombardo, e il suo ultimo lavoro dedicato alla capitale russa, Mosca verticale 2007-2008, entrambi in mostra allo Spazio Oberdan di Milano.
to be continued...
«Quando mi trovo in un luogo che non conosco, ho bisogno di cercare un punto di osservazione per poter costruire visivamente un rapporto tra me e lo spazio, per leggere e capire il luogo attraverso la sua forma». E' la poetica del fotografo milanese Gabriele Basilico, come ricorda la mostra Milano ritratti di fabbriche 1978-1980, che raccoglie il primo progetto dell’autore realizzato trent’anni fa nel capoluogo lombardo, e il suo ultimo lavoro dedicato alla capitale russa, Mosca verticale 2007-2008, entrambi in mostra allo Spazio Oberdan di Milano.
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