di Paolo Massa
Da che punto di vista raccontare la storia di uno dei più celebri artisti della musica del Novecento? Se lo sarà chiesto la regista Sam Taylor-Wood prima di iniziare a girare Nowhere Boy, il film su John Lennon, o meglio sulla sua adolescenza nella Liverpool degli anni Cinquanta, tralasciando gli anni del successo con i Beatles e come solista insieme alla moglie Yoko Ono.
Nowhere Boy è una ricostruzione tra pubblico e privato del periodo storico durante il quale nacque in John Lennon la passione per il rock 'n' roll cantato e ballato da Elvis Presley. Il film ci racconta il rapporto simbiotico che s'instaura tra il giovane Lennon (Aaron Johnson) e le donne della sua vita, la zia Mimi (Kristin Scott Thomas) che l'ha cresciuto e la madre Julia (Anne-Marie Duff) che l'ha abbandonato da piccolo e poi ritrovato da adolescente.
È la musica ad insinuarsi tra le due sorelle, Mimi e Julia, che cercano di contendersi l'amore di John, ma contro la musica non c'è parentela che tenga: quando un ragazzino si mette in testa di voler suonare il rock 'n' roll diventa quasi impossibile fargli cambiare idea. Questo succede a un John Lennon disperatamente alla ricerca del successo che non tarderà ad arrivare, e sullo schermo traspare molto bene la passione per la chitarra di un giovane menestrello senza voglia di studiare ma con tanta poesia da trasmettere a suon di accordi. Peccato che il regista si perda un po' nella descrizione, a tratti melodrammatica e prevedibile, delle dinamiche familiari tra John, la zia e la madre, di certo la parte più debole del film.
I fan dei Beatles, e in particolare di John Lennon, avranno sicuramente una ragione in più per andare al cinema, ma anche chi è a digiuno della musica dei Fab Four potrà trovare di proprio gradimento un film capace di raccontare una storia semplice e universale, che solo alla fine ci ricorda che non stiamo parlando di un ragazzino qualunque, bensì dell'uomo John Lennon, pronto a spiccare il volo lungo la strada di Amburgo e del mondo con il ricordo dell'amata madre custodito per sempre nel cuore.
Nowhere Boy è una ricostruzione tra pubblico e privato del periodo storico durante il quale nacque in John Lennon la passione per il rock 'n' roll cantato e ballato da Elvis Presley. Il film ci racconta il rapporto simbiotico che s'instaura tra il giovane Lennon (Aaron Johnson) e le donne della sua vita, la zia Mimi (Kristin Scott Thomas) che l'ha cresciuto e la madre Julia (Anne-Marie Duff) che l'ha abbandonato da piccolo e poi ritrovato da adolescente.
È la musica ad insinuarsi tra le due sorelle, Mimi e Julia, che cercano di contendersi l'amore di John, ma contro la musica non c'è parentela che tenga: quando un ragazzino si mette in testa di voler suonare il rock 'n' roll diventa quasi impossibile fargli cambiare idea. Questo succede a un John Lennon disperatamente alla ricerca del successo che non tarderà ad arrivare, e sullo schermo traspare molto bene la passione per la chitarra di un giovane menestrello senza voglia di studiare ma con tanta poesia da trasmettere a suon di accordi. Peccato che il regista si perda un po' nella descrizione, a tratti melodrammatica e prevedibile, delle dinamiche familiari tra John, la zia e la madre, di certo la parte più debole del film.
I fan dei Beatles, e in particolare di John Lennon, avranno sicuramente una ragione in più per andare al cinema, ma anche chi è a digiuno della musica dei Fab Four potrà trovare di proprio gradimento un film capace di raccontare una storia semplice e universale, che solo alla fine ci ricorda che non stiamo parlando di un ragazzino qualunque, bensì dell'uomo John Lennon, pronto a spiccare il volo lungo la strada di Amburgo e del mondo con il ricordo dell'amata madre custodito per sempre nel cuore.
Voto ***
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