martedì 21 luglio 2009

Lasciami entrare, di Tomas Alfredson


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Il gelo e la neve sono dappertutto. Anche nei rapporti che il piccolo Oskar ha con i compagni di classe, alcuni dei quali non smettono di tormentarlo e picchiarlo solo per il gusto di divertirsi. Quel gelo non riesce proprio a scrollarselo di dosso nel tentativo di essere accettato dagli altri. Ci troviamo a Blackberg, quartiere degradato della periferia di Stoccolma, dove il dodicenne protagonista di Lasciami entrare, film svedese diretto da Tomas Alfredson, cerca in qualche modo una rivalsa nei confronti di una vita che lo vede troppo spesso soccombere. Un giorno, però, incontra la vicina di casa, una ragazzina misteriosa della sua stessa età, si chiama Eli, sempre pallida, con uno strano odore e che esce solo la sera. Perché mai?

Ben presto Oskar lo scoprirà, e insieme a lui lo spettatore affascinato da una storia così poco convenzionale che lascerà a tratti disturbati dalla crudezza di certe sequenze, a tratti ammaliati dalla tenera vicenda che vedrà Oskar ed Eli avvicinarsi sempre più come due piccoli innamorati. E proprio l’amore rappresenta l’anello di congiunzione tra due anime sole in cerca di una ragione per vivere spensieratamente la loro adolescenza. Questa spensieratezza non è permessa, però, alla povera Eli, che in realtà è un vampiro desideroso continuamente di sangue per nutrirsi e non morire. Una vita d’inferno, la sua, con il padre costretto ad uccidere per lei giovani vittime per procurarle sangue fresco.

Proprio qui c’è il maggior pregio della pellicola di Alfredson, capace di narrarci poeticamente, anche grazie ad una splendida fotografia delle gelide location svedesi, una storia sì fantastica e a tratti violenta, ma verosimile nello scandagliare le emozioni di due adolescenti alle prese con i loro primi passi nel mondo, con il bene ed il male cui inevitabilmente si è sottoposti e mai dimenticando che una vera amicizia, un vero amore, saranno per sempre.

Sono gli sguardi di intesa tra Oskar ed Eli a parlare più di mille dialoghi che non riuscirebbero mai a farci comprendere a pieno il profondo rapporto di complicità che s’instaurerà tra i due, sullo sfondo di un’avventura fatta di sangue e passione, debolezze e rivalse, paura e fiducia, insomma di vita e di morte. Un piccolo, grande film da godersi senza pregiudizi, capace di parlarci di vampiri (e di esseri umani) in modo originale e mai scontato. Altro che Twilight e remake vari!

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