Nei cinema italiani uscirà solo il prossimo 13 novembre. Nel resto d'Europa, invece, come ad Amsterdam - dove l'abbiamo vista in anteprima - la nuova pellicola di Michael Mann è già nelle sale, complice la sacrosanta abitudine all'estero, a differenza dell'Italia, di proiettare i film in versione originale con i sottotitoli. Public Enemies, che in italiano s'intitolerà Nemico Pubblico, ci narra le vicende (basate su una storia vera) di John Dilinger (un bravo Johnny Depp), celebre negli Stati Uniti degli anni Trenta per le sue numerose e cospicue rapine in banca.
Il regista Michael Mann, traendo spunto dall'omonimo libro di Bryan Burrough, si concentra sugli ultimi anni della vita del ladro gentiluomo. Ad inseguire John Dilinger e la sua fidata gang, ci pensa l'agente Melvin Purvis (un Christian Bale un po' sottotono al confronto con Depp), incaricato da J. Edgar Hoover, futuro direttore dell'FBI, di catturare uno a uno i componenti della gang, Dilinger compreso e preferibilmente vivo. Viene dichiarata così la prima guerra al crimine sul suolo americano. Ma la vita per il detective non sarà poi tanto facile, ed è qui che Michael Mann cerca di giocarsi al meglio, non sempre riuscendoci, il balletto degli inseguimenti tra preda e predatore. A lungo andare, però, complice una certa prevedibilità della sceneggiatura, la ricerca affannosa ai danni di Dilinger stanca lo spettatore. Le fughe rocambolesche della sua gang dal carcere sono un tantino telefonate, come anche le rapine in banca.
Insomma, siamo alle prese con il solito film di Michael Mann, tanta azione ma niente di più, sparatorie a non finire e una regia solo a tratti originale. Basti pensare, ad esempio, a certe sequenze dal particolare taglio documentaristico, con la macchina da presa incollata ai personaggi, quasi a volerne imprimere meglio su pellicola le emozioni. Debole la parte dedicata all'amore tra John Dilinger e Billie Frechette (un'affascinante Marion Cottilard), che nello sviluppo della storia rivestirà un ruolo fondamentale perché quasi ogni azione del protagonista avrà come scopo quello di ritornare dalla sua amata.
Public Enemies diretto da Michael Mann ci sembra così, alla fine dei conti, un'occasione persa, in particolare nella caratterizzazione del contesto storico della Grande Depressione americana: ottimi costumi e auto d'epoca a ricordare quel periodo, ma nient'altro. Da antologia, però, le ultime sequenze, quelle decisive per la cattura del super ricercato, girate all'esterno di un teatro dove è stato appena proiettato il film Manhattan Melodrama con Clark Gable. Pochi istanti di meta-cinema che riescono in breve, meglio di tutta la pellicola, a rispondere alla domanda: "Ma chi era davvero John Dilinger?".
Public Enemies
Regia Michael Mann
Sceneggiatura Ronan Benett, Ann Biderman, Michael Mann
Produzione Forward Pass, Misher Films, Tribeca Productions
Distribuzione Universal
Paese Usa
Uscita cinema 13-11-2009
Genere Drammatico, gangster
Durata 143'
Il regista Michael Mann, traendo spunto dall'omonimo libro di Bryan Burrough, si concentra sugli ultimi anni della vita del ladro gentiluomo. Ad inseguire John Dilinger e la sua fidata gang, ci pensa l'agente Melvin Purvis (un Christian Bale un po' sottotono al confronto con Depp), incaricato da J. Edgar Hoover, futuro direttore dell'FBI, di catturare uno a uno i componenti della gang, Dilinger compreso e preferibilmente vivo. Viene dichiarata così la prima guerra al crimine sul suolo americano. Ma la vita per il detective non sarà poi tanto facile, ed è qui che Michael Mann cerca di giocarsi al meglio, non sempre riuscendoci, il balletto degli inseguimenti tra preda e predatore. A lungo andare, però, complice una certa prevedibilità della sceneggiatura, la ricerca affannosa ai danni di Dilinger stanca lo spettatore. Le fughe rocambolesche della sua gang dal carcere sono un tantino telefonate, come anche le rapine in banca.
Insomma, siamo alle prese con il solito film di Michael Mann, tanta azione ma niente di più, sparatorie a non finire e una regia solo a tratti originale. Basti pensare, ad esempio, a certe sequenze dal particolare taglio documentaristico, con la macchina da presa incollata ai personaggi, quasi a volerne imprimere meglio su pellicola le emozioni. Debole la parte dedicata all'amore tra John Dilinger e Billie Frechette (un'affascinante Marion Cottilard), che nello sviluppo della storia rivestirà un ruolo fondamentale perché quasi ogni azione del protagonista avrà come scopo quello di ritornare dalla sua amata.
Public Enemies diretto da Michael Mann ci sembra così, alla fine dei conti, un'occasione persa, in particolare nella caratterizzazione del contesto storico della Grande Depressione americana: ottimi costumi e auto d'epoca a ricordare quel periodo, ma nient'altro. Da antologia, però, le ultime sequenze, quelle decisive per la cattura del super ricercato, girate all'esterno di un teatro dove è stato appena proiettato il film Manhattan Melodrama con Clark Gable. Pochi istanti di meta-cinema che riescono in breve, meglio di tutta la pellicola, a rispondere alla domanda: "Ma chi era davvero John Dilinger?".
Public Enemies
Regia Michael Mann
Sceneggiatura Ronan Benett, Ann Biderman, Michael Mann
Produzione Forward Pass, Misher Films, Tribeca Productions
Distribuzione Universal
Paese Usa
Uscita cinema 13-11-2009
Genere Drammatico, gangster
Durata 143'
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