Capitolo biciclette. All’inizio Amsterdam non mi sembrava una capitale europea particolarmente originale, con una propria distinguibile personalità, magari che non facesse riferimento ai coffee shops oppure al quartiere a luci rosse. E invece, non appena abbiamo cominciato a girare in bici per le sue strade e i suoi canali, ho iniziato a rivalutarla positivamente. Andare in bici ti fa sentire quasi uno del posto, ti permette di osservare i tanti modi di usarle (senza mani, con un mazzo di fiori in mano, ascoltando musica, con i propri figli avanti e indietro).
Amsterdam, insomma, una propria personalità ce l’ha, e già il fatto di vedere tutte queste bici per strada ti dà il senso di una tradizione così forte nella cittadinanza, un indiscutibile segno di progresso e civiltà che permette di far circolare meno auto e di tenersi comunque in discreta forma fisica. Magari Amsterdam non è il centro del mondo come Londra, nonostante la sua società sia ricca di etnie differenti, ma è comunque un’importante capitale europea molto, molto vivibile. E questo è già tanto per i tempi che corrono (vedi, per esempio, Roma o Milano).
Amsterdam, insomma, una propria personalità ce l’ha, e già il fatto di vedere tutte queste bici per strada ti dà il senso di una tradizione così forte nella cittadinanza, un indiscutibile segno di progresso e civiltà che permette di far circolare meno auto e di tenersi comunque in discreta forma fisica. Magari Amsterdam non è il centro del mondo come Londra, nonostante la sua società sia ricca di etnie differenti, ma è comunque un’importante capitale europea molto, molto vivibile. E questo è già tanto per i tempi che corrono (vedi, per esempio, Roma o Milano).
P.S. Un ringraziamento particolare a Mario per la (mia) bella foto in bicicletta!
to be continued...
Cronache olandesi #4
Cronache olandesi #4
Nessun commento:
Posta un commento