
Capita di vedere un film open air nel cuore pulsante di
Central Park, dove centinaia di
new yorker (o aspiranti tali, come me) si riuniscono per guardare tutti insieme una pietra miliare della cinematografia a stelle e strisce, a firma
Woody Allen, capace di catturare su pellicola l’anima di una città dai mille volti e dalle innumerevoli maschere. Bastano pochi secondi, con la
Rapsodia in blu di
George Gershwin a fare da sfondo musicale alle prime indimenticabili sequenze di
Manhattan, per far scattare un applauso generale, come se tutti gli spettatori - avidi di vedere per l’ennesima volta una pellicola consumata nel corso degli anni – fossero sintonizzati sulla stessa frequenza, pronti a gustarsi l’esplosione su schermo di luci (notturne) e di colori (diurni) tipici di New York City. E la trama, raccontandoci le vicende di un adulto che non vuol proprio crescere, innamorato (per modo di dire) di una ragazzina sin troppo matura, sembra ricalcare le orme di una metropoli dura e romantica come poche altre sanno essere al tempo stesso.
I love NYC!
2 commenti:
Altro che Pluk de nacht
Ricorda, Mario, che quello e' stato il nostro primo open air film festival. Porta rispetto :)
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