lunedì 29 novembre 2010

Inception

di Paolo Massa

Da sempre il cinema cerca di confondere le idee agli spettatori circa la realtà e la finzione delle immagini proiettate sullo schermo, quasi come se il sogno fosse la reale dimensione all’interno della quale diventiamo anche noi parte del film. Questo succede a maggior ragione in Inception, ultima pellicola di Christopher Nolan dopo il successo del suo Cavaliere oscuro.

Dom Cobb, il protagonista interpretato da Leonardo DiCaprio, è un ladro di sogni capace di appropriarsi dei segreti altrui, custoditi negli angoli più bui dell’inconscio umano, per rivenderli al migliore offerente soprattutto nel campo dello spionaggio imprenditoriale. Inception si apre proprio con una sequenza che ci mostra la tecnica di Cobb, il quale insieme a una squadra ben addestrata riesce ad infiltrarsi nel sogno della vittima per carpirne il segreto desiderato. Ma Cobb stesso ha dei segreti inconfessati, che lo turbano spesso durante questi suoi viaggi nel mondo dei sogni, segreti che hanno la sembianza avvenente e morbosa della moglie (Marion Cotillard), morta in circostanze che si chiariranno solo nel corso della narrazione.

Christopher Nolan riesce a rendere bene la necessità opprimente del protagonista di continuare a fluttuare nel mondo dell’inconscio, perché una volta che vedi cosa c’è dietro la realtà sognata diventa sempre più difficile ritornare alla vita reale. L’intreccio comincia a complicarsi quando Dom Cobb viene assoldato da un ricco imprenditore non più per rubare un segreto ma bensì per impiantare una idea dentro la mente della vittima. Cosa quanto mai difficile per il semplice motivo che più l’idea è complessa, maggiori saranno le probabilità di insuccesso.

Questa volta il team di Cobb dovrà scendere negli inferi della mente, livello dopo livello, correndo il rischio di fallire e di farsi catturare. Nolan ci guida per mano tra i meandri sbiaditi di un sogno che sembra reale, come uno specchio rotto in mille pezzi dove ogni singolo tassello servirà a percorrere il tragitto, a volte un po’ confuso, di questo lungo viaggio.

Voto ***1/2

4 commenti:

Nick ha detto...

noto con piacere che le stelle sono passate dalle 3,5 a caldo a 4. se te lo rivedi si sfioreranno le 5! ;)

Paolo Massa ha detto...

E infatti mi son sbagliato con le stelline, Nick! Sorry :(

Nick ha detto...

e cmq e' innegabile che....

e' meglio Memento! ;DDDD

Paolo Massa ha detto...

Come direbbe Stefano, è un film più solido!