giovedì 31 gennaio 2008
Quale motto per l'Italia?
Il prezzo del silenzio
Society, you're a crazy breed
until you have it all
Society, you're a crazy breed.
I hope you're not lonely
Eddie Vedder's Society
martedì 29 gennaio 2008
Vivere...
The audacity of Hope
lunedì 28 gennaio 2008
Il professore pendolo
Storie di ordinaria ricerca all'italiana
Dura la vita sul "Pianeta Stage"
La forza della Ragione
sabato 19 gennaio 2008
Io lo so che non sono solo
Grande, grandissimo Jovanotti. Ascoltate questa sua splendida canzone dal titolo Fango. I primi versi - Io lo so che non sono solo anche quando sono solo - mi fanno venire i brividi, e anche qualche lacrima agli occhi. Grazie Lorenzo!
venerdì 18 gennaio 2008
Paranoid Park
“Paranoid Park” di Gus Van Sant non è un film facile da vedere. E per i fan del regista di “Elephant”, altro suo bel film da non perdere, la ragione è presto detta. “Paranoid Park” è un film sbilenco, che fa dei salti temporali con i quali ci racconta la storia di Alex (diciottenne skateborder di Portland) lo stile inconfondibile e personalissimo dell’autore. Da subito lo spettatore fa la conoscenza del giovane protagonista, intento a scrivere una sorta di diario dove poter annotare la vicenda capitatagli qualche sera prima nei pressi di Paranoid Park. Qui, per una tragica fatalità, il ragazzo colpisce una guardia che accidentalmente cade sotto le rotaie di un treno. La morte dell’uomo è terribile, e Gus Van Sant non manca di mostrarcela nei suoi effetti più devastanti. Ma la terribile scena dell’incidente arriva solo a metà film, dopo che, con uno ritmo a dir poco lento, ci vengono mostrati i bordi scoloriti della storia: un ragazzo amante dello skateboard, il suo rapporto non facile con la ragazza, le passeggiate a Paranoid Park dove schiere di skateborder si allenano giorno e notte in allegria. Bordi scoloriti perché i comportamenti strani di Alex, le sue paure e le sue ansie non ci vengono spiegate almeno fino a quando non sappiamo di cosa sia davvero colpevole il giovane studente. La pellicola di Gus Van Sant, dunque, si sviluppa come se fosse un puzzle in lenta costruzione, dove ogni tassello ci serve a capire un po’ di più le emozioni dei personaggi, i loro pensieri e le loro contraddittorie azioni. È una gioventù, quella descritta dal regista, quasi ai margini, dove spesso i genitori non sono presenti, e per di più anche incapaci di capire le ansie dei propri figli. Alex è solo dopo quello che gli è successo a Paranoid Park: ha sì una ragazza con la quale fa per la prima volta sesso, ha degli amici, ha una madre e un padre ormai separati e che cercano, a loro modo, di essergli d’aiuto, ma alla fin fine Alex è un ragazzo fondamentalmente solo con sé stesso. E con i suoi più inconfessabili segreti.
Buona Maestra
I want to believe
Aldo Grasso in Buona maestra
I segreti dell'Isola
Aldo Grasso in Buona maestra
sabato 12 gennaio 2008
2008, a song for change
Primo post dell'anno 2008. Auguri a tutti, anche se con un po' di ritardo. E iniziamo l'anno con un video di una canzone, splendidamente interpretata da Neil Young e scritta tanti anni fa dal compianto John Lennon, che a sentirla, ogni volta, mi da quella forza che in certi momenti sembra mancarmi. E spero la dia anche a voi. Sto parlando di Imagine, naturalmente.
Il video ritrae la performance da brivido di Neil Young in occasione della trasmissione "Tribute to Heroes" dedicata alle vittime innocenti degli attacchi terroristici dell'11 settembre. Guardare l'autentica commozione negli occhi di Neil, mentre pronuncia gli eterni versi di pace che la canzone di Lennon non smetterà mai di sprigionare, mi fa venire la pelle d'oca, e sembra dare ancora un senso alle parole speranza e sogno, come del resto cerca di fare il mio blog Land of Hope and Dreams.
Per il resto, e per quanto mi riguarda, la vita continua, come sempre, e il periodo di esami, dopo gli ultimi mesi del 2007 trascorsi prevalentemente a Roma per seguire i corsi del I semestre, è appena cominciato. Ieri ho sostenuto il primo esame di una lunga serie, per la precisione psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
Intanto, le notizie dal mondo, nel bene e nel male, si fanno sempre più intriganti: dal felice inizio nelle primarie democratiche made in Usa di Barack Obama, alle imbarazzanti performance mediatiche che la mia regione Campania sta offrendo a tutt'Italia, e al mondo intero, a causa dell'annosa questione dei rifiuti sparsi in mezzo alle strade come se niente fosse.
Che dire, allora, di quest'inizio di 2008? Per fortuna, è ancora presto per dirlo. Possiamo solo immaginarcelo, come fece a suo tempo John Lennon immaginandosi, appunto, una terra più giusta da vivere e condividere. Buon anno, allora...