Spesso nei film è possibile scandagliare i sentimenti (anche i più nascosti) dell’animo umano meglio di quanto sia possibile farlo nella vita vera, quella di ogni giorno. E’ ciò che fa con grande abilità narrativa (e registica) il bel film La ragazza del lago, con uno splendido (e sofferto) Toni Servillo nel ruolo di un commissario che si troverà ad indagare sulla misteriosa morte di una ragazza sulle rive di un lago (altrettanto misterioso quanto l’omicidio). Si narra infatti di una leggenda secondo la quale un serpente addormenterebbe per sempre chiunque si avvicini alle rive del lago. Inizia così l’indagine del commissario Servillo, che alla fine si rivelerà un’indagine su ogni singolo abitante (quasi tutti tratteggiati molto bene) del paesino nel quale si svolgono le vicende. Ognuno di loro ha i suoi problemi, i suoi segreti, le sue speranze, e ben presto lo spettatore si accorgerà che non è poi così importante scoprire chi è l’assassino, o qual è stato il suo movente, ma ancor più intrigante è entrare nelle vite dei vari personaggi per comprendere il loro rapporto con la vittima e come la sua atroce morte abbia cambiato la vita di ognuno, soprattutto quella del commissario. Un film italiano da non perdere.
venerdì 27 giugno 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento