di Giuseppe De Rita
Non ci accorgiamo di bestemmiare quando pensiamo di noi stessi «io sono colui che sono» come avessimo una splendida identità da non mutare, da preservare, da imporre magari con la violenza; mentre l'altro è il diverso, è il pericolo, è il portatore di male (si tratti di un immigrato o del condomino della porta accanto). E così non cambiamo, non maturiamo, non diventiamo più forti. In fondo un grande filosofo del secolo scorso ha detto che «l' identità non è nel soggetto ma nella relazione». La relazione è l' unica strada processuale per la dinamica dei cervelli e dei sentimenti. Uscire dal qui ed ora per vivere il tempo con gli altri, questa è la responsabilità che va restituita a tutti.
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