Alice non sta sognando ad occhi aperti. Il mondo che le si apre sotto i piedi è reale, in carne ed ossa come i personaggi e gli animali parlanti che lo popolano. Di ritorno in quel paese delle meraviglie visto da bambina, che per tanto tempo gli ha procurato incubi notturni, Alice è diventata grande in attesa di sposarsi con l'uomo che, lei sa, non sarà quello della sua vita: ma l'alta società è fatta così, ai matrimoni combinati non si scampa. A meno che un simpatico coniglio non sbuchi letteralmente dal nulla per farti cadere in una trappola meravigliosa, che aprirà ad Alice le porte di un mondo a immagine e somiglianza dell'estro creativo di Tim Burton. Tridimensionalmente accattivante ma con qualche difetto di fabbricazione.
A quasi sessant'anni dall'uscita del cartone animato della Disney (1951) - tratto dal libro per ragazzi pubblicato nel 1865, in piena età vittoriana, dallo scrittore Lewis Carrol - il regista Tim Burton si immerge nel sottomondo che Alice, ormai 19enne, non riconosce più come il paese delle meraviglie visitato già una volta da bambina. Il mondo a parte che la ragazzina (ri)visiterà si trova proprio sotto il nostro mondo, e l'unico modo per entrarci è cadere dentro una tana di un coniglio. Non di un coniglio qualunque ma del Bianconiglio, uno dei tanti esseri meravigliosi con i quali Alice avrà a che fare nel breve ma intenso viaggio in una terra solo apparentemente frutto dei propri sogni.
Insieme ad altri eccentrici personaggi - dal Cappellaio Matto (un Johnny Depp schizofrenico al punto giusto) alla Regina Bianca (Anne Hathaway), fino al Brucaliffo, a Pinco Panco e Panco Pinco e allo Stregatto - Alice dovrà cercare di sconfiggere l'armata della Regina Rossa (Helena Bonham Carter), dominatrice spietata del sottomondo. Come fare? Solo il coraggio di una ragazzina alle soglie della maturità, in procinto di salutare l'adolescenza per imbarcarsi nel mondo degli adulti, potrà alla fine dei conti decretare l'eventuale vittoria del bene sul male.
A quasi sessant'anni dall'uscita del cartone animato della Disney (1951) - tratto dal libro per ragazzi pubblicato nel 1865, in piena età vittoriana, dallo scrittore Lewis Carrol - il regista Tim Burton si immerge nel sottomondo che Alice, ormai 19enne, non riconosce più come il paese delle meraviglie visitato già una volta da bambina. Il mondo a parte che la ragazzina (ri)visiterà si trova proprio sotto il nostro mondo, e l'unico modo per entrarci è cadere dentro una tana di un coniglio. Non di un coniglio qualunque ma del Bianconiglio, uno dei tanti esseri meravigliosi con i quali Alice avrà a che fare nel breve ma intenso viaggio in una terra solo apparentemente frutto dei propri sogni.
Insieme ad altri eccentrici personaggi - dal Cappellaio Matto (un Johnny Depp schizofrenico al punto giusto) alla Regina Bianca (Anne Hathaway), fino al Brucaliffo, a Pinco Panco e Panco Pinco e allo Stregatto - Alice dovrà cercare di sconfiggere l'armata della Regina Rossa (Helena Bonham Carter), dominatrice spietata del sottomondo. Come fare? Solo il coraggio di una ragazzina alle soglie della maturità, in procinto di salutare l'adolescenza per imbarcarsi nel mondo degli adulti, potrà alla fine dei conti decretare l'eventuale vittoria del bene sul male.
Peccato, però, che Tim Burton si affidi ad una tecnologia - come quella del 3D - che spesso appare eccessiva nel caratterizzare, con una buona dose di visionarietà, il mondo delle meraviglie. Il retrogusto dopo i titoli di coda è leggermente amaro, visto il gran baccano degli effetti speciali e di una colonna sonora (composta da Danny Elfman) a dir poco roboante. Pregevole, invece, l'interpretazione di Mia Wasikowska nei panni della 19enne Alice - tanto pallida quanto delicata nel mostrare tutto lo stupore di una ragazza insicura e determinata - e del poliedrico Johnny Depp nel ruolo di un Cappellaio istrionico, un tantino sopra le righe, ma con una gamma di umori degna del miglior matto in circolazione. Un film comunque da gustarsi fino all'ultimo effetto speciale.
Nessun commento:
Posta un commento