giovedì 30 settembre 2010
mercoledì 29 settembre 2010
martedì 28 settembre 2010
lunedì 27 settembre 2010
sabato 25 settembre 2010
venerdì 24 settembre 2010
Il dolce suono mi colpì di sua voce
"Ho superato il limite della caduta, ho la sensazione di andare oltre il limite dello spazio, di guardare oltre il limite del tempo"
(Patrick De Gayardon)
(Patrick De Gayardon)
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giovedì 23 settembre 2010
mercoledì 22 settembre 2010
L'America che mi piace
L’emozione è fortissima appena giungo sulla tomba di JFK e alla vista dell’Eternal Flame, omaggio perfetto ad un presidente che continua ad essere pianto ancora oggi: posso giurarvi di aver sentito una ragazza piangere lacrime vere dinanzi a questo fantastico memoriale. Poco distante da JFK, sulla sinistra, rendo omaggio a Robert Kennedy, anche lui caduto sul campo di una battaglia politica che forse l’avrebbe portato alla presidenza: indimenticabile il lungo viaggio del treno che trasportò la salma del povero Robert, e le migliaia di persone ferme, lì vicino ai binari, a porgere il loro ultimo, commosso saluto. Questa è l'America che mi piace.
Non mi sono fatto mancare quasi nulla durante questa indimenticabile gita fuori porta a Washington DC, neanche una conclusiva e veloce visita al National Museum of American History, dove c’era una interessante esposizione dedicata al mitico Abramo Lincoln, che continua a lanciare uno sguardo severo e paterno dall’alto dell’imponente memoriale che svetta sul lungo sentiero della democrazia americana. May God bless all of you, dear Americans!
lunedì 20 settembre 2010
L'estate sta finendo
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venerdì 17 settembre 2010
The Soul of a Man
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mercoledì 15 settembre 2010
Heaven, I'm in Heaven
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martedì 14 settembre 2010
I love New York City!!!

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Vita da stagista #4
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sabato 11 settembre 2010
giovedì 9 settembre 2010
mercoledì 8 settembre 2010
Just Seven Notes
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sabato 4 settembre 2010
That's entertainment!
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She's pure as New York snow
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mercoledì 1 settembre 2010
Rendiamo grazie al (Dio) Gospel
Mio padre me l’aveva detto: “Vai a vedere i cori gospel ad Harlem”. E così ho fatto, anche se in ritardo dal mio arrivo, a fine luglio, nel quartiere afro di Manhattan. Decidiamo di andare qualche domenica fa all’altezza della 116th Street, peccato per il tempo che ci riserva un bel po’ di pioggia. Solitamente la messa inizia tra le 10:30 e le 11am, e se non ti avvii in anticipo rischi di trovare la solita fila dei turisti desiderosi di vivere la stessa, entusiasmante emozione religiosa a suon di musica gospel. Noi arriviamo abbastanza tardi, e pur provando ad entrare in diverse chiese non c’è verso di trovare ancora posti liberi. Per fortuna l’amico di Giulia, Stefano, chiede all’ingresso della Memorial Baptist Church se c’è qualche altra messa nel pomeriggio. Ce ne sarà una alle 3pm, e così dopo aver consumato un ottimo brunch nel West Village ritorniamo ad Harlem per immergerci finalmente nel ritmo di una celebrazione gospel. Per certi versi siamo anche fortunati a non aver trovato posto la mattina, perché più tardi partecipiamo ad un evento meno turistico non trattandosi di una messa domenicale vera e propria. Appena entrati in chiesa, ci sediamo su alcune sedie poste lateralmente quasi avessimo paura di disturbare un rito cui non ci sentiamo ancora parte integrante. Ad affascinarmi di più è la batteria alla mia destra, che mi fa immaginare la preghiera in musica che ascolteremo. Ci dicono che sentiremo solo qualche canzone, e invece più e più volte i musicisti all’organo e alla batteria si esibiscono per accompagnare la preghiera dei fedeli. Per qualche minuto riesco anche a fare delle riprese con la fotocamera, sebbene non sia permesso. È un continuo alzarsi e sedersi nel tentativo di emulare al meglio il comportamento delle persone che ci circondano: cantare, battere le mani a suon di musica e rendere grazie a Dio a passo di danza. Sul finire, dopo più di due ore di passione religiosa, ci alziamo tutti in piedi e ci diamo i mignoli (sì, avete capito bene, i mignoli e non le mani) per dedicare l’ultima preghiera gospel al Signore, il meno noioso e più rock che abbia mai conosciuto. Thanks God!
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