I tempi cambiano, ma anche Bruce Springsteen - il Boss del New Jersey - cambia insieme a loro. Un cantastorie come lui, sempre pronto a scrivere e cantare del tempo che noi tutti ci troviamo a vivere giorno dopo giorno, non può non guardare alla realtà che ci circonda e agli sconvolgimenti, nel bene e nel male, che rivoluzionano i destini dell'umanità intera. Così fece subito dopo la tragedia americana delle Twin Towers a New York, nel settembre del 2001, con l'uscita del disco The Rising e così oggi, nel gennaio del 2009, quando il primo afroamericano della Storia ha fatto il suo ingresso trionfante in quella White House che molti schiavi neri contribuirono a costruire.
Parla anche di questo, il dream (sogno) che riecheggia già dal titolo del nuovo album di Bruce Springsteen, intitolato appunto Working on a Dream. Un sogno che con Barack Obama alla Casa Bianca diventa ancor più tangibile alle orecchie di chiunque ascolti le tredici (nuove) canzoni scritte dal Boss per la sua inseparabile E Street band e che riesce così a dare un senso compiuto alla speranza che sembra pervadere, come sempre, i testi e le musiche di Springsteen.
Non conta, perciò, che le storie cantate nel disco parlino perlopiù d'amore, ma importa invece che al centro dell'attenzione ci sia quella fede in un'America che, agli occhi del Boss, non ha paura di voltare pagina, dopo alcuni anni di sbandamento e incomprensione con il resto del mondo. Il coraggio di cambiare che rende forte un popolo, e che diventa così fonte inesauribile d'ispirazione per un cantautore come Springsteen, pronto ancora una volta a condividere la sua visione della vita con la sola forza dirompente della musica. Una musica che può contare sull'apporto fondamentale della band che ha fatto la fortuna del Boss, riuscendo a creare un sound tanto originale quanto inconfondibile, che nei concerti live riesce ancor di più a sprigionare quella potenza che in studio è impossibile registrare.
Così le parole d'ordine dell'album, pur essendo poche ed essenziali - su tutte love (amore) e dream (sogno) - possono benissimo trasfigurarsi, all'ascolto del disco, negli amori e nei sogni di tutti noi. Quasi come se in uno dei più suggestivi passaggi di consegne, potessimo una volta giunti alla tredicesima track di Working on a Dream impegnarci anima e corpo, da veri e propri messaggeri del verbo springsteeniano, a diffondere nel mondo la parola del Boss del New Jersey, profeta e cantore instancabile dei nostri tempi sbandati, ma a volte ricolmi di speranza. Senza però il bisogno di aspettare l'elezione di un nero alla carica di uomo più potente della terra, ma anche solo nell'attesa che il nostro cuore possa scaldarsi ancora una volta, in nome di quell'amore che a Bruce Springsteen piace tanto cantare.
Parla anche di questo, il dream (sogno) che riecheggia già dal titolo del nuovo album di Bruce Springsteen, intitolato appunto Working on a Dream. Un sogno che con Barack Obama alla Casa Bianca diventa ancor più tangibile alle orecchie di chiunque ascolti le tredici (nuove) canzoni scritte dal Boss per la sua inseparabile E Street band e che riesce così a dare un senso compiuto alla speranza che sembra pervadere, come sempre, i testi e le musiche di Springsteen.
Non conta, perciò, che le storie cantate nel disco parlino perlopiù d'amore, ma importa invece che al centro dell'attenzione ci sia quella fede in un'America che, agli occhi del Boss, non ha paura di voltare pagina, dopo alcuni anni di sbandamento e incomprensione con il resto del mondo. Il coraggio di cambiare che rende forte un popolo, e che diventa così fonte inesauribile d'ispirazione per un cantautore come Springsteen, pronto ancora una volta a condividere la sua visione della vita con la sola forza dirompente della musica. Una musica che può contare sull'apporto fondamentale della band che ha fatto la fortuna del Boss, riuscendo a creare un sound tanto originale quanto inconfondibile, che nei concerti live riesce ancor di più a sprigionare quella potenza che in studio è impossibile registrare.
Così le parole d'ordine dell'album, pur essendo poche ed essenziali - su tutte love (amore) e dream (sogno) - possono benissimo trasfigurarsi, all'ascolto del disco, negli amori e nei sogni di tutti noi. Quasi come se in uno dei più suggestivi passaggi di consegne, potessimo una volta giunti alla tredicesima track di Working on a Dream impegnarci anima e corpo, da veri e propri messaggeri del verbo springsteeniano, a diffondere nel mondo la parola del Boss del New Jersey, profeta e cantore instancabile dei nostri tempi sbandati, ma a volte ricolmi di speranza. Senza però il bisogno di aspettare l'elezione di un nero alla carica di uomo più potente della terra, ma anche solo nell'attesa che il nostro cuore possa scaldarsi ancora una volta, in nome di quell'amore che a Bruce Springsteen piace tanto cantare.
Working on a Dream
1. Outlaw Pete
2. My Lucky Day
3. Working on a Dream
4. Queen Of The Supermarket
5. What Love Can Do
6. This Life
7. Good Eye
8. Tomorrow Never Knows
9. Life Itself
10.Kingdom Of Days
11. Surprise surprise
12.Tha Last Carnival
13. The Wrestler
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