mercoledì 4 agosto 2010

New Jersey Reunion

Me l’ero sempre domandato, chiedendo a volte ai miei genitori: ma abbiamo dei parenti, anche alla lontana, che vivono negli Stati Uniti o addirittura a New York? Così pochi giorni prima della mia partenza americana scopro che in realtà qualcuno c’è, dall’altra parte dell’oceano, che un qualche legame di parentela con la mia famiglia (paterna) ce l’ha. Lui si chiama Gerardo, originario di Palomonte come mio padre, da oltre 40 anni trasferitosi in America per lavorare, e dove ha cresciuto una famiglia che ho avuto il piacere di conoscere domenica scorsa. Vivono nel New Jersey, in una cittadina chiamata Lodi. Sabato scorso decido di chiamarli, così ci mettiamo finalmente d’accordo per incontrarci il giorno dopo. La domenica Gerardo e Anthony (il genero di Gerardo, marito della figlia Susanna) vengono addirittura a prendermi fino ad Harlem, da dove mi portano nel New Jersey. Passiamo per Jersey City, dove abita Anthony che fa il poliziotto e che ha lo stesso cognome di mia nonna Rosa (Scalcione), quindi secondo i suoi calcoli dovremmo essere cugini di 4° grado. Con lui parliamo inglese, visto che non conosce bene l’italiano ma un pochino lo capisce (soprattutto il dialetto), e anche se si sente – come mi ha confidato – italiano nel cuore. Il suo sogno, infatti, sarebbe quello di ottenere la cittadinanza, dato che la madre è nata in Italia, e potersi trasferire un giorno nel Bel Paese. Con Gerardo invece parliamo addirittura in dialetto, e il suo accento – mezzo americano, mezzo napoletano – è un piacere ascoltarlo. Non dimenticherò mai l’accoglienza riservatami da Gerardo, dalla moglie Maria, dalla figlia Susanna, da Anthony e dai loro due figli piccoli, Marina ed Antonio. Tutti erano curiosi di conoscermi, di parlarmi, quasi come se l’arrivo del cugino italiano in America fosse un segno del destino da non lasciarsi scappare. Io, da parte mia, non me lo sono fatto scappare, e dopo aver trascorso una delle giornate più importanti della mia vita sono ancora più convinto di aver fatto la scelta giusta. Per un attimo ho riassaporato il gusto di stare in famiglia, che spesso in Italia sottovaluto preso dai miei fantomatici impegni, dal mio essere troppo duro con gli altri e con me stesso, dalla mia cecità dovuta ad abitudini dure a morire. Ma cosa c’è di più bello che mangiare attorno a una tavola imbandita di tutto e di più, in compagnia di persone semplici e generose, tra una bottiglia di birra e un piatto di pasta, una risata e una fetta di torta, una ciliegia e un bicchiere di limoncello, quasi come se Salerno fosse lì dietro la porta pronta a donarti col cuore qualcosa di intangibile ma di così concreto come solo la famiglia sa essere? See you soon, miei cari amici del New Jersey. E' una promessa che non mancherò.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' stupendo Paolino! Spero che ogni giorno di questa tua esperienza oltre oceano sia altrettanto ricca e gioiosa come l'inattesa rimpatriata tra 'salernitani'! un bacio zia Gemma

Nick ha detto...

mi raccomando picciotto
la family prima di tutto

a poi mi ha detto il cugino Tony che quella faccenda e' tutt'appost
tutto sistemato ;)

it was a joke
cheers friend

Paolo Massa ha detto...

Grazie amici, la famiglia sempre prima di tutto!

joetriglia ha detto...

accussì mm piasci

Anonimo ha detto...

Abbiamo tutti un parente in America.
Altrimenti che America è !!!
Mia nonna materna è nata lì: a Broccolin (Brooklin) così i nostri emigranti chimavano il quartiere dove c'era Little Italy.
Era 1898, poi è tornata in Italia con alcuni dei suoi fratelli.
Anni fa, è passato in RAI un documentario sugli emigranti di 2a generazione che avevano fatto fortuna nella terra dove tutto è possibile: ho riconosciuto, tra questi intervistati prima che comparisse il nome, i tratti soamtici di mia nonna.
Era il fratello.
Mio prozio !!!
Goditi questa fantastica esperienza,
tornerai più ricco e cosmopolita e ... a metà del mio cammino, non mi vergogno, ma un pò ti invidio.
Licio

Paolo Massa ha detto...

Grazie mille per la testimonianza, Licio. Cercherò di vivere al massimo questa esperienza oltreoceano. Ciao