La prima settimana di internship a Rai Corporation è finita. Le emozioni provate finora a New York sono contrastanti. Ci son cose che ricordo con piacere e altre invece che mi fanno rimpiangere di non avere fatto scelte diverse. Forse devo essere più fiducioso e magari un pizzico più intraprendente, altrimenti nulla potrà davvero cambiare. C’è ancora tempo per ambientarsi, almeno fino a metà ottobre, sperando di poterlo fare così come sognavo di farlo dall’Italia. A lavoro, durante questa prima settimana, ho affiancato i producer del Tg3 e la corrispondente Giovanna Botteri, che da ieri è stata sostituita da Oliviero Bergamini. Il primo giorno è stato molto coinvolgente, soprattutto quando la Botteri ha chiesto a me e ad Aldo (l’altro stagista che ha appena concluso la sua internship di tre mesi) di trovare su Internet i documenti originali che WikiLeaks aveva pubblicato sui rapporti segreti della guerra in Afghanistan, riguardanti anche un coinvolgimento italiano. Ritrovarsi poi in sala regia a guardare un servizio al quale hai collaborato - anche seppur in minima parte – ti inorgoglisce non poco. Naturalmente non capita sempre di occuparsi di argomenti così interessanti, e infatti nei giorni successivi ho riordinato l’archivio dei servizi del Tg3 e fatto un po’ di rassegna stampa. Questa è la vita da stagista, questa è la mia vita: tanto – come mi ha confidato un amico – l’80% di questa esperienza è New York City. Let’s enjoy our (american) time!
martedì 3 agosto 2010
Vita da stagista #2
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