Sparare addosso agli indiani musulmani sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Troppo semplice e sbrigativo pur di non fermarsi a pensare ad una spiegazione plausibile e ragionata dei tragici eventi letteralmente esplosi in quel di Mumbai, in India. E come ha scritto dalle colonne del Guardian Shashi Tharoor, "le bombe e le pallottole non possono distruggere l'India, ma ciò che può distruggerla è un cambiamento nello spirito della sua gente, volto al pluralismo e alla coesistenza che restano il nostro punto di forza". Vero, verissimo, quant'è vero che "se questi tragici eventi porteranno alla demonizzazione dei musulmani dell'India", conclude Tharoor, allora sì che "i terroristi avranno vinto". Che la democrazia indiana si apra ancor di più al mondo, e non viceversa, è la nostra speranza affinchè l'ideologia distruttiva dei terroristi possa essere prima o poi sconfitta.
di Shashi Tharoor (The Guardian)
In its meticulous planning and military precision, the assault on Mumbai bore no trace of what its promoters tried to suggest it was - a spontaneous eruption by angry young Indian Muslims. This horror was not homegrown. (…) Bombs and bullets alone cannot destroy it. (…) But what can destroy India is a change in the spirit of its people, away from the pluralism and coexistence that has been our greatest strength. (…) If these tragic events lead to the demonisation of the Muslims of India, the terrorists will have won. For India to be India, its gateway - to the multiple Indias within, and the heaving seas without - must always remain open.
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