venerdì 14 novembre 2008

Il mio Festival

di Paolo Massa
Quasi dieci giorni di cinema. Oltre 20 film visti. Posso (quasi) dire di aver vissuto più al buio di una sala che alla luce. Come accreditato stampa per il sito web Whipart.it ho seguito il III Festival Internazionale del Film di Roma, che si è svolto all’Auditorium dal 22 al 31 ottobre 2008. E’ stata un’esperienza tanto elettrizzante quanto stancante, ma soprattutto è stata una vera e propria immersione nel mondo dei sogni della Settima Arte, quei sogni che paradossalmente più ci mostrano la realtà con occhi “fantastici” e più ce ne svelano il vero volto. Questo è il bello del (buon) cinema: darci la possibilità di vedere la realtà da punti di vista inediti e quindi capaci di coglierne il senso profondo. Nella vita vera la frenesia del quotidiano ci ingabbia nella sua inestricabile rete di impegni inderogabili; nella vita “cinematografica”, invece, le storie e i personaggi diventano il mezzo attraverso il quale il fluire - spesso senza senso – dei giorni assume una patina di certezza come se potessimo lanciare uno sguardo dall’alto sui pezzi di realtà rappresentati. Ma non sempre, però, il cinema ci dà quelle risposte alle domande che tanto ci intrigano in una storia, anzi gli interrogativi restano lì sullo schermo pronti a “tormentarci” anche fuori dalla sala. Accade così che il cinema e la realtà s’influenzino a vicenda, divenendo due facce della stessa meravigliosa medaglia.
P.S. qui sotto ci sono tutti gli articoli scritti per Whipart.it. Il mio film preferito? Due, in particolare: Man on Wire e When a man comes home.

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