Ripropongo l'attacco di un pezzo scritto da Giovanni Bianconi, pubblicato sul Corriere della Sera del 18 dicembre, a proposito della bufera giudiziaria che si sta scatenando sul mondo politico partenopeo. "Questa storia si può leggere come una Mani pulite alla rovescia", scrive il giornalista del Corsera, "perché quindici anni fa si scoprì che i politici comandavano sugli imprenditori, mentre ora sono gli imprenditori a dare ordini ai politici e li tengono al loro servizio". Continua poi Bianconi, riportando quanto scrivono nell'atto d'accusa i pm napoletani: "«Se l' indagine Mani pulite aveva portato alla luce un "sistema" in cui l'anello forte erano i rappresentanti della classe dei partiti tesi a soddisfare le loro "esigenze economiche", nella presente indagine si è potuto accertare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che sono costoro ad essere al soldo dell' imprenditore, il quale è colui che dirige la loro azione e che "detta" finanche la linea politica e programmatica che i rappresentanti dei partiti fedelmente attuano». Frasi che fanno, a dir poco, rabbrividire.
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