
Ora Marco Pannella minaccia anche di fare lo
sciopero della sete. Perchè? Perchè dei
9 candidati radicali certi di essere eletti, almeno secondo l'accordo raggiunto qualche giorno fa tra Veltroni e la Bonino, solo 6 alla fine riusciranno a varcare le soglie del
nuovo Parlamento. Ed ecco così scatenarsi la furia pre-elettorale dei radicali contro la promessa non mantenuta, contro l'accordo non rispettato. E allora mi vien da pensare che poi tanto nuovo, questo Partito democratico, non lo sia affatto. Perchè se già oggi siamo costretti a sorbirci le sparate a zero degli alleati
veltroniani - oggi i radicali, domani gli uomini di Di Pietro? - allora cosa succederà in un eventuale governo presieduto dall'ex sindaco di Roma? Dovremo assistere magari alle solite convulsioni interne che per un anno e mezzo hanno terremotato la fantomatica Unione di Prodi? Non sarebbe stato meglio, allora, anche a costo di perdere - come molto probabilmente succederà lo stesso -, presentarsi
veramente da soli e non in una
mini-ammucchiata (sicuramente, lo so, non paragonabile a quella prodiana del 2006)?
1 commento:
Effettivamente è stato un gesto molto ingenuo e autolesionista, quello di Pannella. Speriamo che si sia imparata la lezione.
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