Ho visto al cinema il bel film Juno, di cui si è parlato ultimamente a proposito dell’aborto portato alla ribalta dalla lista di Giuliano Ferrara. Una giovane ragazza, molto carina e parecchio sveglia e disinibita, resta incinta dopo aver fatto per la prima volta sesso con il suo ragazzo. Cosa fare? Abortire o non abortire? Juno (questo il nome della protagonista) sceglie la strada più difficile da percorrere, decidendo di portare avanti la gravidanza e di affidare il bambino ad una giovane coppia desiderosa di averne uno. Quello che più mi ha colpito della scelta di Juno, sostenuta anche da due genitori molto comprensivi e per niente bigotti, è stata la libertà di giudizio che l’ha guidata fino in fondo – e senza alcuna costrizione – alla decisione di non abortire. Una libertà di scelta che andrebbe, a mio parere, sempre preservata, sia che si tratti di una ragazza (come Juno) convinta di non interrompere una vita potenziale, sia che si tratti di un’altra ragazza impaurita invece da una gravidanza inaspettata e non voluta. Perché, nel bene e nel male, è sempre la donna a doversi sobbarcare la maggior fatica (e non solo fisica). E non è detto che tutte le donne siano (o vogliano essere) coraggiose e risolute come la piccola, grande JUNO.
venerdì 11 aprile 2008
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