giovedì 19 marzo 2009

IL FILM - Fortapàsc


di Paolo Massa
Fortapàsc, film diretto da Marco Risi e dedicato alla memoria del giovane giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985, inizia con una bella inquadratura del mare di Napoli. Come sfondo musicale la canzone "Ogni volta" cantata da Vasco Rossi. Quella sera di settembre di ventiquattro anni fa, infatti, il cantante bolognese tenne un concerto proprio nella città partenopea. E Giancarlo (Libero De Rienzo) insieme a Daniela (Valentina Lodovini), la sua fidanzata, ci sarebbe andato se non fosse stato ucciso con dieci colpi di pistola.

Vediamo così l'inconfondibile Citroen Mehari gialla a bordo della quale Giancarlo, nelle prime sequenze, si guarda intorno come se sapesse di poterlo fare per l'ultima volta. A un tratto, poi, ne sentiamo la voce fuori campo, ormai consapevole del suo imminente, tragico destino quasi a volerci parlare da un aldilà imprecisato. Parte così il bel film di Marco Risi (nelle sale dal 27 marzo), non la solita biografia agiografica dedicata a un eroe italiano troppo presto dimenticato in patria.

Il merito della pellicola, infatti, sta proprio nell'affrontare sia la vicenda personale che pubblica del giovane cronista napoletano, quasi ad intrecciarle insieme e a voler sottolineare ancora una volta che Siani uomo (o meglio ragazzo: aveva solo 26 anni quando venne ucciso) e Siani giornalista sono due facce della stessa medaglia. Pur offrendo a volte un'immagine a tratti stereotipata dei camorristi (su tutti Valentino Gionta) - tanto lontana, per esempio, da quella vista in Gomorra di Matteo Garrone, dove la violenza dei boss sembra routine quotidiana mentre qui ci appare come uno spettacolo un po' artificioso - il film riesce comunque a trovare una propria cifra stilistica nel raccontarci gli ultimi quattro mesi di vita del giovane cronista. Basti pensare alla scelta di far sentire nel corso del film la voce fuori campo di Siani, come se avesse la forza di parlarci anche da morto per meglio spiegarci le sue sensazioni.

Da ricordare poi l'eccellente prova degli attori, su tutti Libero De Rienzo davvero bravo nell'interpretare un Siani quanto mai credibile, anche in punto di morte. La pellicola a tratti riesce pure a sdrammatizzare la tensione che inevitabilmente cresce sequenza dopo sequenza, soprattutto nei frangenti in cui esce fuori di più il lato umano del protagonista, in particolare nel suo rapporto con la ragazza e con gli amici.

Degno di nota comunque il grande impegno civile e la lucidità con le quali è stata descritta senza eccessivi compiacimenti la figura di un «giornalista-giornalista», come amava definirsi Giancarlo, che perse la vita solo per aver fatto il suo mestiere. Ma ormai è risaputo, come dice un personaggio in Fortapàsc, che «l'Italia non è un paese per giornalisti-giornalisti, ma solo per giornalisti-impiegati». E Siani sapeva fin troppo bene da che parte schierarsi. Forse per questo fu ucciso barbaramente a soli 26 anni.


Fortapàsc
Regia
Marco Risi
Sceneggiatura
Jim Carrington, Andrea Purgatori, Marco Risi
Produzione Bìbì Film, Rai Cinema, Minerva Pictures Group
Distribuzione 01 Distribution
Paese Italia
Uscita Cinema 27-03-2009
Genere Biografico, Drammatico
Durata 106'

3 commenti:

joetriglia ha detto...

ciao paolo, sono roberto giannattasio quell`altro, ma tu l`avevi visto "e io ti seguo"? cmq mo sto in canada`, eccelosiamolevatodallepalle.blogspot.com

Paolo Massa ha detto...

No, "E io ti seguo" non l'ho visto. Mi ricordo quando fecero la proiezione in quel di Pontecagnano con regista e attori.

Ho saputo della tua avventura canadese. Enjoy it as much as possible.

Ora ti seguirò anche via blog, allora.
ciao ciao e a presto :)

Marco ha detto...

il corriere del mezzogiorno oggi non ne ha parlato benissimo http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2009/24-marzo-2009/assedio-critico-fortapasc-1501114884300.shtml
cmq andrò a vederlo presto