Cambio di programma per il professor Rainer Wegner. Durante la settimana a tema non dovrà più parlare ai suoi studenti dell’anarchia bensì di autocrazia. Per meglio far capir loro cosa sia stato il nazionalsocialismo, in un liceo tedesco dove discutere ancora di Hitler e Terzo Reich sembra essere la regola, il giovane professore di storia deciderà di fare un esperimento. Comincerà ad instaurare con gli alunni, solo all’interno della classe, un rapporto non più da pari a pari. Lui diventerà così il leader carismatico, imprescindibile per ogni autocrazia che si rispetti, a capo dell’Onda - da qui il titolo del film diretto dal regista Dennis Gansel - il movimento cui i ragazzi daranno vita.
Nei loro occhi, all’improvviso, qualcosa cambierà e anche Wegner se ne accorge. Sembrano finalmente credere in qualcosa di “importante”, al di là delle incertezze che ognuno si porta dentro. Ben presto decideranno quale saluto darsi, come vestirsi (tutti in camicia rigorosamente bianca e jeans), come comportarsi in classe durante la lezione. Alzare la mano prima di parlare in piedi e chiamare il proprio capo sempre e solo “signor Wegner”. Le regole sembrano così dare una sorta di unità al gruppo, ma non a tutti.
Il lento processo di conformismo dei comportamenti (e ancor peggio dei pensieri) non attecchirà tra alcuni dei ragazzi, consapevoli del pericolo strisciante intorno a questa fantomatica “Onda”. Infatti, e gli studenti più deboli se ne accorgeranno sulla loro pelle, chiunque deciderà di non farne parte verrà automaticamente escluso dalle attività scolastiche. Basteranno pochi giorni per perdere il controllo dell’esperimento, che neanche il professor Wegner riuscirà a fermare.
In poche parole L’Onda è un film sconvolgente, che riesce ad incarnare bene il senso di sbandamento dei nostri tempi confusi e sempre più individualisti. È una storia che ci parla del presente con un occhio al passato, riflettendo anche su quello che potrebbe accadere in futuro se certe derive si diffondessero in mezzo a noi. È una pellicola che seppur a tratti un po’ didascalica, è capace comunque di tenere una mirabile lezione (cinematografica) sul significato, oggi, della democrazia e della libertà d’espressione. Anche quando quest’ultima vuol dire poter scegliere quale maglietta indossare. Mettendoci così in guardia dai pericoli del conformismo, L’Onda ci scuote senza consolazioni dell’ultima ora, con la sola forza di uno sguardo finale tanto intenso quanto inquietante. Un film necessario.
Nei loro occhi, all’improvviso, qualcosa cambierà e anche Wegner se ne accorge. Sembrano finalmente credere in qualcosa di “importante”, al di là delle incertezze che ognuno si porta dentro. Ben presto decideranno quale saluto darsi, come vestirsi (tutti in camicia rigorosamente bianca e jeans), come comportarsi in classe durante la lezione. Alzare la mano prima di parlare in piedi e chiamare il proprio capo sempre e solo “signor Wegner”. Le regole sembrano così dare una sorta di unità al gruppo, ma non a tutti.
Il lento processo di conformismo dei comportamenti (e ancor peggio dei pensieri) non attecchirà tra alcuni dei ragazzi, consapevoli del pericolo strisciante intorno a questa fantomatica “Onda”. Infatti, e gli studenti più deboli se ne accorgeranno sulla loro pelle, chiunque deciderà di non farne parte verrà automaticamente escluso dalle attività scolastiche. Basteranno pochi giorni per perdere il controllo dell’esperimento, che neanche il professor Wegner riuscirà a fermare.
In poche parole L’Onda è un film sconvolgente, che riesce ad incarnare bene il senso di sbandamento dei nostri tempi confusi e sempre più individualisti. È una storia che ci parla del presente con un occhio al passato, riflettendo anche su quello che potrebbe accadere in futuro se certe derive si diffondessero in mezzo a noi. È una pellicola che seppur a tratti un po’ didascalica, è capace comunque di tenere una mirabile lezione (cinematografica) sul significato, oggi, della democrazia e della libertà d’espressione. Anche quando quest’ultima vuol dire poter scegliere quale maglietta indossare. Mettendoci così in guardia dai pericoli del conformismo, L’Onda ci scuote senza consolazioni dell’ultima ora, con la sola forza di uno sguardo finale tanto intenso quanto inquietante. Un film necessario.
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