sabato 27 febbraio 2010

Amabili resti, di Peter Jackson

di Paolo Massa
Susie Salmon – interpretata da una splendida Saoirse Ronan - ci parla dalla terra di mezzo, un limbo tra il mondo e il cielo dove le anime attendono di passare finalmente a miglior vita. Aveva solo 14 anni quando venne barbaramente assassinata, il 6 dicembre 1973 in Pennsylvania, da un vicino di casa (uno Stanley Tucci in gran forma). Il corpo – ben nascosto dall’omicida – non è mai stato trovato. Susie è la protagonista di Amabili resti, l’ultimo intenso film del regista Peter Jackson tratto dall’omonimo romanzo di Alice Sebold.

Da bambina amava guardare un pinguino all’interno di una palla di vetro: le sembrava molto triste quell’animale costretto tutto il giorno a restare intrappolato in solitudine; ma il padre la tranquillizzava dicendole quanto la vita del pinguino fosse piacevole. Quello è un mondo perfetto, dentro quel vetro non può accadere nulla, a differenza del mondo reale dove Susie avrà la sfortuna di vivere invece sulla propria pelle una morte violenta. C’è anche l’amore a scombussolare i giorni della giovane studentessa, invaghitasi del suo moro shakespeariano Ray.

La voce fuori campo della ragazzina ci parla dall’inizio alla fine accompagnandoci per mano nei meandri dei suoi pensieri, nella speranza di riuscire a sussurrare al padre (Mark Wahlberg), alla madre (Rachel Weisz) e alla sorella il nome dell’uomo nero che le ha spezzato per sempre i sogni d’amore. Susie avrebbe voluto, almeno una volta, baciare il suo ragazzo, ma il destino l’ha strappata via troppo presto dal sentiero della felicità che stava percorrendo con tanta paura ed emozione.

Peter Jackson
riesce ad affrontare un tema scottante come la violenza sui minori, non lesinando sequenze a tratti disturbanti e con un tocco poetico attraverso il quale ci mostra - a volte con eccessiva insistenza – il limbo dove Susie si trova intrappolata prima di raggiungere l’unico mondo perfetto, il Paradiso. È forte la presenza dei morti tra i vivi che si disperano per la loro scomparsa, ancor di più se prematura. Susie ha vissuto a pieno fin quando ha potuto, da appassionata di fotografia ha scattato istantanee della propria vita sempre e dovunque, e come il soggetto di una sua foto ha potuto godersi la giovinezza solo per un istante. Troppo poco per una ragazza sognatrice come Susie Salmon.

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