giovedì 11 febbraio 2010

Avatar, di James Cameron


È una lotta tra sogno e realtà, quella che l’ex marine Jake Sully (Sam Worthington), rimasto paralizzato dalla vita in giù, si ritrova a combattere nel film di James Cameron Avatar. Pensare che un soldato si cimenti in una guerra senza l’ausilio della proprie gambe potrà sembrare un controsenso, ma non per il regista di Titanic e Terminator, capace ancora una volta di ricreare un mondo parallelo che rende la proiezione in 3D un’esperienza catartica.

Al protagonista propongono di continuare il progetto iniziato dal fratello (morto in missione) per sbarcare sul pianeta Pandora nel corpo di un avatar, studiato a immagine e somiglianza degli umani ma con sembianze da Na’vi, il popolo che lì vive. Jake Sully dovrà cercare di infiltrarsi tra loro per carpirne segreti e tradizioni, per convincerli poi a sloggiare e far posto agli umani colonizzatori pronti a tutto pur di accaparrarsi il prezioso minerale che Pandora custodisce. La diplomazia non funzionerà e scoppierà una guerra sanguinosa tra Na’vi ed esseri umani, con un altissimo numero di vittime.

Jake Sully non saprà distinguere più tra realtà e sogno, perché ben presto la sua nuova vita nel corpo del proprio avatar gli permetterà di fare cose (grazie all’ausilio delle lunghe e agili gambe da Na’vi) che da umano gli sono impossibili. Jake ha anche modo di innamorarsi in questa sua nuova vita, e di scoprire un mondo meraviglioso dove l’armonia con la natura è incomprensibile agli umani ormai colpevoli, sulla loro terra, della distruzione di quella stessa natura.

E nel caratterizzare visivamente il pianeta Pandora, James Cameron compie un vero e proprio miracolo cinematografico, confezionando un capolavoro in 3D agli occhi di coloro che sanno e (vogliono) ancora emozionarsi di fronte a una storia semplice ambientata in un mondo immaginario ma così reale e tangibile. Come dire: è il cinema, bellezza!

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