domenica 7 febbraio 2010

Welcome, di Philippe Lioret


L’Europa non riserva un gran benvenuto a Bilal, protagonista del film francese Welcome diretto da Philippe Lioret. Già il titolo sembra ironeggiare (con un retrogusto amaro, però) sulla vicenda del giovane curdo iracheno di Mosul, che dopo migliaia e migliaia di chilometri giunge a Calais, in Francia, pronto a imbarcarsi in Inghilterra, destinazione Londra, per raggiungere finalmente la sua dolce metà Mina. Ma i rigidi controlli al confine fermano le speranze di Bilal di ricongiungersi con la ragazza, intanto promessa sposa ad un cugino del padre.

Da qui l’idea folle del ragazzo, appena diciassettenne, di attraversare a nuoto lo stretto della Manica per completare il suo viaggio. Così inizia a prendere lezioni in piscina, dove di tanto in tanto ne approfitta per farsi una doccia. Qui incontra un istruttore che ben presto si affezionerà a lui, facendogli quasi da padre e rischiando non poco con le autorità francesi, sin troppo zelanti nel punire (anche con la reclusione) l’eventuale “collaborazionismo” dei cittadini con gli immigrati intenzionati a sbarcare in Gran Bretagna.

La pellicola – piccola grande rivelazione della scorsa stagione – tratteggia bene i due protagonisti, quasi speculari l’uno con l’altro nella costante ricerca della felicità, rappresentata per entrambi dall’amore verso una donna. Welcome è un film duro, che non risparmia sequenze crude nel descrivere i disperati tentativi dei migranti di raggiungere le rispettive terre promesse a bordo di camion nascosti come topi. Un film che riesce anche a far sorridere e commuovere evidenziando l’estrema umanità dei personaggi, tutti immersi in un contesto che della realtà ci mostra il suo lato più tragico e crudele. Con un pizzico di poesia, che non guasta mai.

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