domenica 7 febbraio 2010

Soul Kitchen, di Fatih Akin


Il cibo che cura l’anima, e anche il cuore, è il protagonista aggiunto del bel film Soul Kitchen diretto da Fatih Akin. Una piccola grande rivelazione che promette di far divertire molto il pubblico in sala, senza però eccedere in volgarità e ironie fasulle. La pellicola vale il biglietto grazie allo spessore dei personaggi, splendidamente interpretati e tratteggiati da una sceneggiatura che gioca con i caratteri tutti diversi dei singoli. Perché ognuno a suo modo è un piccolo protagonista del film, con una sua parte (anche se piccola) di rilievo nel contesto generale della storia.

Zino possiede un ristorante, il Soul Kitchen appunto, dove cucina schifezze indicibili che attirano comunque una certa clientela. Il giovane ha problemi di cuore perché la fidanzata Nadine è in procinto di partire come corrispondente per Shangai, e quindi l’unica cosa rimasta di cui occuparsi sembra essere proprio questo suo locale. Incontra un vecchio amico di scuola, molto interessato ad acquistare il terreno dove sorge il Soul Kitchen, e che per riuscire nell’intento farà veramente di tutto per costringere Zino a vendere la proprietà. A un certo punto compare anche Illias, fratello del protagonista da poco uscito di galera ma in libertà vigilata, che ne combinerà di tutti i colori ai danni del giovane cuoco.

Tutte queste vicende ruotano attorno al famigerato Soul Kitchen, che a pensarci bene è il solo, vero grande protagonista del film. Qui si cucina, si mangia, si balla, si fa sesso, tirando a campare nella speranza di non perdere quel tram che si chiama amore. Un film fresco e genuino da non perdere.

1 commento:

joetriglia ha detto...

ma il trailer praticamente dice tutto!