La lista elettorale per la «moratoria dell’aborto » di Giuliano Ferrara —che pur sa ben distinguere fra peccato e reato — rischia di confondere la condanna dell’«aborto di Stato», in Cina, in India, nella Corea del Nord come coercitivo strumento pubblico di controllo collettivo delle nascite, e l’aborto, come legittima scelta individuale della donna, da noi.
Piero Ostellino
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