di Paolo Massa
Dopo l’affascinante “Batman Begins” firmato sempre dal regista Christopher Nolan, e interpretato da un bravo Christian Bale nei panni di Bruce Wayne (alias Batman), questa estate è arrivato nelle sale di tutto il mondo l’attesissimo sequel della saga dell’uomo pipistrello – “Il Cavaliere oscuro” - che nella resa cinematografica di Nolan sembra acquistare quell’umanità che nei precedenti film mancava. E questo ci appare il maggior pregio della nuova pellicola del regista inglese, come anche di quella precedente, che ci descrive un Batman alle prese non solo con i fantasmi che infestano Gotham City, ma anche con quelli che insidiano il suo animo di uomo irreprensibile che cerca di fare (quasi) sempre il bene della propria città. Mentre nel primo film ci riesce alla grande, in questo secondo episodio (e già il titolo “Il Cavaliere oscuro” sembra metterci in guardia) Batman si accorge pian piano che la sua forza messa al servizio di Gotham ha scatenato, seppur indirettamente, la lucida follia devastatrice di un nuovo criminale che si fa chiamare Joker. E qui abbiamo il passo in avanti, ma anche uno piccolo indietro, che la nuova pellicola di Nolan fa rispetto al precedente “Batman Begins”. Il passo in avanti è rappresentato dall’incredibile interpretazione di Heath Ledger (nei panni proprio di Joker) che ha sostenuto, quasi da solo, un film capace di creare, soprattutto dopo l’improvvisa morte di Ledger lo scorso gennaio, un’attesa spasmodica in tutti quei fan dell’uomo pipistrello che da subito erano stati stregati dalle poche e spaventose immagini di Joker/Ledger. Ma la grande performance del compianto attore australiano, e già si parla di un Oscar postumo come miglior attore non protagonista, ha inevitabilmente offuscato la stella di Batman, che ne “Il Cavaliere Oscuro” non ci sembra essere più lui il vero protagonista della storia. Tutto ruota intorno alla figura di Joker, a quel suo volto sporco e a quel suo sorriso impresso a sangue, a quelle sue macabre risate che risuonano come un continuo avvertimento alle orecchie di Batman, e alle nostre, un avvertimento che ha il sapore amaro della morte. La regia è impeccabile, con scene davvero mozzafiato anche se a volte un po’ troppo esagerate (vedi per esempio la scena in cui Batman stoppa un razzo con la sua auto supercorazzata). Come dire: anche Hollywood ha voluto la sua parte. Ma il marchio dell’autore (Nolan) non manca in questa pellicola “dark”, dove tutto sembra voler incupire anche l’animo degli spettatori, alle prese con un Batman in difficoltà, più umano che mai, un “Cavaliere oscuro”, appunto, con tutte le sue virtù ma anche le sue colpe. Cosa sarà disposto a fare, infatti, pur di fermare la devastante onda anarchica che Joker sta scatenando su Gotham City? E a quale prezzo ci riuscirà?
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