"Life, liberty and the pursuit of happiness" c'è scritto nella Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America. Vita, libertà e ricerca della felicità, come punti di riferimento immancabili per ogni cittadino americano. Dovrebbero essere dei diritti inalienabili, ma sappiamo come va il mondo, e lo sa anche il protagonista (realmente esistito) del film The pursuit of Happyness di Gabriele Muccino. Il debutto cinematografico oltre oceano del regista italiano non poteva andare meglio. Sarà stato il cast di attori davvero eccellente - su tutti Will Smith -, sarà stato l'appeal della storia (vera) di un padre di famiglia alla ricerca di quella felicità che solo un lavoro stabile poteva dargli, e sarà stata anche l'ambientazione in terra americana a dare quel qualcosa in più al film di Muccino, ma è certo che nè L'ultimo bacio nè Ricordati di me sono confrontabili con quest'ultima fatica del regista nostrano. Smielato quanto basta, ma almeno, e soprattutto, sincero.
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