Prendendo in prestito da Twitter – il social network che permette a chiunque di scrivere sul web, in meno di 140 caratteri, ciò che si sta facendo – la scrittura agile e veloce, il testo riduce in soli 20 tweets mattoni della letteratura come la Divina Commedia. Un esempio dall’Inferno di Dante? «Sto avendo una crisi di mezza età. Perso nella boscaglia. Avrei dovuto portare il mio iPhone». In appena 90 battute eccoti riassunto, con un pizzico d’ironia, il pensiero del sommo Poeta smarritosi «nel mezzo del cammin di nostra vita per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita». Altro esempio? Liberamente ispirato al Paradiso perduto di Milton: «OH MIO DIO SONO ALL’INFERNO».
Ai due giovani autori l’idea è venuta quando erano compagni di stanza all’università di Chicago. In un’intervista al The Guardian, Rensin ha ribadito che Twitterature non dovrebbe essere considerato come una guida ai classici: «Non si può insegnare letteratura inglese con questo libro. L’umorismo è dato già dalla conoscenza delle opere riassunte». Nell’elogiare poi Twitter, e nel difendersi dalle critiche di coloro a dir poco scandalizzati dallo sfruttamento dei romanzi, Rensin chiama in causa anche Martin Lutero: «La gente inorridì quando tradusse la Bibbia dal latino in tedesco per renderla più accessibile. Nessuno poi uccise Lutero, quindi forse siamo al sicuro».
Per chi volesse, intanto, un assaggio del libro, basta visitare la pagina Twitter aperta dai due giovani studenti universitari di Chicago. Buona lettura.
1 commento:
imparato molto
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