Espresso Book, così si chiama l'apparecchio, è in grado di stampare volumi di 300 pagine, con copertina rigida, in meno di cinque minuti. Un vero prodigio della tipografia, insomma. Ogni testo costerà solo otto dollari, di cui tre serviranno a coprire i costi di produzione: Google ne guadagnerà uno solo, mentre gli altri due dollari verranno donati in beneficenza. La nostra missione è “di rendere più accessibili i libri del mondo”, ha detto Jennie Johnson, portavoce di Google, aggiungendo come “gli utenti potranno ottenere la copia fisica di un libro del quale esistono magari due sole copie in alcune biblioteche del paese, o del quale non esistono più copie”.
I titoli pubblicati prima del 1923, e quindi ormai privi di diritti d’autore, ammonterebbero a due milioni, ai quali potrebbero aggiungersene tanti altri se la società californiana riuscirà a garantirsi la possibilità di stampare libri protetti da copyright ma non più in commercio. L’ultima parola spetterà al tribunale di New York, dopo che Microsoft, Sony e Amazon hanno sollevato la questione di un eventuale monopolio di Google sui libri fuori commercio. Chi la spunterà?
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